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2024-11-19

PIRATI DELL'ETERE E DOVE TROVARLI. DI ROBERTO PAVANELLO

Alcuni post visti negli ultimi tempi, mi hanno dato l’impressione che non a tutti sia chiaro il concetto di stazione radio pirata. Vediamo di chiarirci un po’ le idee, spiegando da prima, cosa esattamente siano e poi come ascoltarle, identificarle e contattarle. Una piccola premessa. Qui parlerò unicamente di stazioni pirate di tipo broadcasting e non dei QSO di operatori pirati sui 45 metri. Diamo subito la definizione. Una stazione pirata è una stazione radio che opera in MW o SW o FM senza alcuna licenza rilasciata dalle autorità del suo paese. Naturalmente questo è un reato penale e molte volte si ha notizia di sequestri di apparecchiature e multe agli operatori. In Europa la radio pirateria nasce negli anni ’60 del secolo scorso. Il continente era diviso in due, ad Est il blocco comunista ove, essendo vietata l’imprenditoria privata, la radiofonia era in mano unicamente allo stato, ad Ovest l’economia di mercato ove l’impresa privata era ed è permessa, ma ove il mondo della radiodiffusione, (a parte in Spagna e Portogallo paesi all’epoca fascisti ove il regime permetteva la radiofonia privata ma con l’obbligo di diffondere solamente le notizie di regime) era riservato solo agli organismi statali tipo la BBC in Gran Bretagna, la RAI in Italia, l’ ORF in Austria etc. Perché questo? Mia convinzione personale è che non si volesse che gruppi politici di opposizione e legati ai regimi comunisti dell’Est Europa potessero diffondere la loro ideologia anche via etere oltre che sulla carta stampata, però la giustificazione ufficiale era la scarsità di frequenze a disposizione sulle MW, l’FM era allora agli albori, un po’ come oggi il DAB. 

Negli anni ’60 il mondo musicale cambia, nascono i Beatles ed i Rolling Stones ma i vertici degli enti di radiodiffusione occidentali non comprendono l’entità della rivoluzione in atto dando pochissimo spazio al nuovo genere musicale tanto amato, invece, dalle giovani generazioni. Qualcuno comprende che si apre un nuovo mercato pubblicitario se si riesce a trasformare i giovani in ascoltatori radiofonici, accedendo a possibili guadagni enormi, per farlo bisogna però trasmettere la musica che ai giovani piace e quindi bisogna aprire nuove stazioni radio. Ma come farlo se c’è il monopolio statale? Semplice aprendo stazioni radio fuori dal territorio nazionale, installando studi ed impianti di trasmissione fuori dalle acque territoriali su delle vecchie navi ancorate nel Mare del Nord. Nascono così le stazioni pirate off-shore commerciali le più celebri, Radio Caroline (quella ora legale che si ascolta su 648 KHz) e Radio Veronica. Il successo è enorme però la cosa non è tanto gradita al governo britannico che sia con le buone che con le cattive riesce a porre fine alla loro esistenza. Con le cattive dando l’assalto alle navi e sequestrandole, con le buone aumentando gli spazi musicali nei programmi della BBC e concedendo licenze di trasmissione a nuovi operatori commerciali, i primi Radio Capital e London Broadcasting Company, quelle che fino a poco tempo fa potevamo ascoltare su 1548 e 1152 KHz. Muore così la pirateria radio commerciale off-shore ma nasce quella che io definisco la “pirateria hobbystica” quella che oggi noi ascoltiamo. 

Talmente grande fu il successo che avevano avuto le off-shore che molti appassionati di musica con anche qualche conoscenza di radiantismo decisero di imitarle. Un po’ di dischi, un mixer, un microfono e un TX da poche decine di watt e la pirata era fatta. Se poi si aveva anche una licenza di OM per giustificare l’installazione di un’antenna tutto di guadagnato. Certo nessun introito pubblicitario ma tanta passione e voglia di divertirsi per qualche ora alla settimana. A parte gli amici, dappertutto nel mondo ci sono DXer con voglia di ascoltarti. Ed è da 60 anni che le stazioni pirate esistono ed attirano l’attenzione dei DXer. Certo, sono stazioni hobbistiche, quindi nessuna schedule di trasmissione, nessuna frequenza assegnata, nulla, solo la voglio di trasmettere quando l’operatore decide di farlo. Ecco quindi che quando si ascolta musica fuori dalle bande broadcasting è inutile cercare qualcosa sul WRTH, o sulle DX Guides o sulle liste dell’HFCC, si tratta di una pirata e per identificarla occorre, molto spesso, attendere l’annuncio di identificazione, usando il miglior strumento che esista per fare ciò, le orecchie. Certo, non si naviga proprio al buio, vediamo quindi qualche consiglio per sintonizzarle, identificarle e contattarle. Per prima cosa vediamo dove cercarle tenendo presente che esse operano in FM, SW e MW. Iniziamo dalle FM. In Italia da quando esiste la Legge Mammì, più nessuna stazione FM italiana è pirata ed è talmente intasato il nostro dial che è pura utopia sperare di ricevere via e-sporadico qualche FM pirata dal Nord Europa, ma se andrete in vacanza a Londra e vi portate dietro una radiolina FM potrete ascoltarne parecchie. Sono tantissime le emittenti pirate in FM nelle principali città del Regno Unito. 

Le SW sono, logicamente, quelle che offrono maggiori probabilità d’ascolto. In teoria qualsiasi frequenza di SW potrebbe ospitare una stazione pirata, ma a parte qualche rara eccezione pressochè tutte si pongono a lato della banda broadcasting dei 49 metri o a quella radioamatoriale dei 40 metri. La porzione da 6200 a 6400 KHz è quella ove è più probabile incontrare una stazione pirata ma buone probabilità le si hanno anche da 5750 a 5900 KHz e da 6850 a 6995 KHz. Negli ultimi tempi qualcuna ha iniziato anche ad usare le ormai quasi abbandonate bande tropicali dei 75 metri, da 3900 a 3950 KHz e dei 60 metri da 4750 a 5150 KHz. Le potenze in gioco non sono certamente elevate, al massimo un centinaio di watt ma anche un buon portatile collegato ad un’antenna filare di qualche decina di metri è più che sufficiente a garantire una buona qualità del segnale ricevuto, specialmente durante le ore di buio. Non pensate di ascoltare nulla di eccezionale, un po’ di musica, in genere oldies o classic rock o addirittura musica popolare olandese e niente più. In merito alla loro dislocazione geografica, quasi tutte sono olandesi, parecchie anche le britanniche, qualche tedesca, qualche più unica che rara francese, greca, russa, ucraina, norvegese e finlandese e qualche italiana, almeno 4 Le MW: anche sulle MW bisogna andare all’estremità della banda, da 1611 a 1750 KHz. Qui a parte qualche rara stazione balcanica la fanno da padroni i pirati olandesi e greci. Naturalmente valgono sempre le regole della propagazione sulle onde medie, quindi necessità che l’intero percorso dell’onda radio dal trasmettitore al nostro ricevitore avvenga al buio ma anche per il loro ascolto è sufficiente un buon portatile con la sola ferrite interna, anzi vi è da rilevare che molte pirate olandesi si ascoltano con segnali migliori della loro connazionali legali con 100 watt. Per quanto riguarda la programmazione, a differenza che sulle SW, prevale la musica popolare olandese (polke e mazurke) e per quanto riguarda le greche sempre e solo musica greca. Qualche rarissima olandese opera anche in banda, normalmente sui 1512 KHZ, e molte greche ovunque ci sia un buco libero tipo i 1512, i 1359 etc. In questi casi a volte i greci mettono anche musica internazionale e a volte italiana facendo credere a noi tutti dell’attivazione di una nuova stazione in MW, salvo poi restare delusi alla prima canzone greca messa in onda. Piccolo consiglio; inutile perdere tempo con i greci, non fanno annunci in inglese, non hanno indirizzi di mail, è impossibile inviar loro un rapporto d’ascolto. E adesso passiamo alla cosa più importante, come identificarle e contattarle. Già detto che non possono esistere liste di frequenze ed orari: se Radio Prosciutto trasmette oggi su 6280 dalle 16 alle 18 UTC, non è detto che domani sia ancora lì a quell’ora, potrebbe non essere in onda, potrebbe esserlo dalle 22 alle 23, e essere in qualsiasi altro orario su 6310 KHz e non su 6280 ove potrebbe esserci Radio Salame o Radio Formaggio. 

Quindi la cosa migliore a farsi è attendere l’annuncio di identificazione, però un minimo di aiuto possiamo averlo grazie a un blog https://shortwavedx,blogspot.com Aprendo questo blog non solo si possono vedere gli ascolti fatti dal suo curatore, un DXer britannico, ma pure si hanno i link per altri blog di appassionati di ascolti pirati e soprattutto si ha il link per accedere alla https://www.abdx.de/newchathtml5.php ove pirati ed ascoltatori di radio pirate chattano fra di loro dando i nominativi di chi è in onda in quel momento e quindi non solo ci aiutano ad identificare ma addirittura ci dicono su che frequenza sintonizzarci per ascoltare Radio Prosciutto. Una piccola importante precisazione per le emittenti in onde medie. Il sito che tutti utilizziamo per aiutarci ad identificare le emittenti in MW https://www.mwlist.org riporta anche le stazioni operanti da 1611 a 2297 KHz, ma quelle che riporta non sono stazioni pirate sono le stazioni di radio assistenza alla navigazione che li operano legalmente sulle frequenze a loro assegnate, quindi se ascoltate della musica su 1650 KHz non andate a dire che state ascoltando Palermo Radio, state ascoltando una pirata olandese o greca. Se Palermo Radio fosse in onda, lo sarebbe non in AM ma in SSB e non trasmetterebbe musica ma messaggi alle imbarcazioni nel basso Tirreno. Notate anche che le stazioni costiere riportate sulla lista non sono indicate come Radio Palermo, Radio Crotone, Radio Tarifa etc ma Palermo Radio, Crotone Radio, Tarifa Radio in quanto le stazioni costiere sono denominata con il nome della località seguito dalla parola Radio.

 Quindi se sulla lista leggete Lampedusa Radio sappiate che quella non è una stazione broadcasting ma una stazione marittima. Abbiamo identificato una stazione e vogliamo richiedere la QSL, vediamo come fare ma prima un piccolissimo consiglio. Quando iniziate l’ascolto riconoscete subito con Shazam le canzoni ascoltate, quando identificherete la stazione o ascoltando voi l’annuncio o grazie all’aiuto dei blog dei colleghi DXer o della chat avrete già i dettagli del programma ascoltato per il rapporto d’ascolto. Quando ero pivellino mi era successo di non prendere nota di nulla fino all’annuncio di identificazione e subito dopo l’annuncio la stazione ha terminato la trasmissione lasciandomi li come un babbeo!!!! Ok! Il rapporto è compilato e va spedito e dove troviamo gli indirizzi? Sempre sul blog di cui ho parlato prima, li troviamo il link a due documenti di Google, l’elenco degli indirizzi di email delle stazioni in SW

https://docs.google.com/document/d/15GyxcFpXpAs6xacxkQ7L3W61JCCYq9OfEe-1bmx4II8/edit?tab=t.0 

e l’elenco degli indirizzi delle emittenti in MW

 https://docs.google.com/spreadsheets/d/12pYLdttxB84baGWmuljxuFtu7H_oaBQ2ue3vfubxoo/edit?hl=en_GB&hl=en_GB&gid=0#gid=0 . 

Esiste anche un’altra lista che riporta gli indirizzi di mail sia delle stazioni in SW che MW, ed è realizzata dallo svedese Malmoe Kortvagsklub. La trovate all’indirizzo di web https://www.mkvk.se/Piratlistan,pdf. 

La risposta, anche se non sempre, molte volte arriva. Una volta arrivavano delle vere e proprie QSL ora arrivano solo delle eQSL ma, come diceva il mio amico Dario Monferini “chi si contenta gode “. Concludo consigliando l’acquisto di due libri che potrete facilmente acquistare on line. In primo sviluppa l’argomento delle pirate britanniche in FM ed è stato realizzato da Andrea Borgnino. Si intitola RADIO PIRATA ed è edito da Gruppo Persiani Editore Il secondo è una storia delle stazioni pirate off-shore. Realizzato da Lorenzo Briotti per la casa editrice Arcana, si intitola VIVA I PIRATI – LA STORIA DELLA RADIO PIRATA OFFSHORE 

 Roberto Pavanello

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