Uganda on air
Sara Milanese
È un’emittente cattolica ugandese la migliore “new” radio dell’anno in Africa: si chiama Radio Pacis e si trova nella diocesi di Arua. Il premio è stato assegnato dalla BBC.
Sono 7 le radio premiate come “emittenti dell’anno” alla prima edizione del BBC Africa Radio Awards, tenutosi il 26 maggio a Nairobi, in Kenya. Sono state premiate le emittenti sudafricane 702 Talk radio e Radio 786; le ghanesi Citi FM e Joy FM, per il Kenya Capital FM e KBC, ed infine per Radio Pacis per l’Uganda, che si è anche aggiudicata il premio come “new radio station of the year”.
Radio Pacis è stata premiata “perché rappresenta un ottimo esempio di quello che una radio comunitaria può fare”, hanno dichiarato i giudici. Nonostante poco personale e pochi mezzi, Radio Pacis è stata in grado, secondo gli organizzatori del premio, “ di affrontare tematiche locali impegnative, fornendo consigli su problemi sanitari e organizzando dibattiti su argomenti e notizie di interesse dal locale al nazionale.” Oltre al premio, la radio riceverà dalla BBC materiale tecnico del valore di 5 mila dollari americani.
La radio è stata fondata nel 2001, su richiesta di Sinodi diocesani, ma la sistemazione definitiva con l’inaugurazione di un palinsesto completo è stata nel 2004; dal dicembre 2005 l’emittente trasmette 24 ore su 24 con programmi in diverse lingue: inglese, lugbara, madi, kakwa, alur. Padre Tonino Pasolini, missionario comboniano che da 40 lavora nella diocesi di Arua, è il punto di riferimento della radio, ma lo staff è ben fornito: una quindicina i giornalisti che ci lavorano, oltre 400 i collaboratori formati distribuiti in maniera capillare nelle parrocchie. La radio infatti copre un raggio di 200 km: raggiunge il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo; in Uganda si può ascoltare dalle province del Nilo Occidentale, Arua e Nebbi, fino a Gulu, Kitgum, Lira e Hoima. Tutta l’Uganda settentrionale: la zona dove da circa vent’anni sono attivi i guerriglieri dell’Esercito di Resistenza del Signore; gli scontri hanno costretto oltre 2 milioni di persone a rifugiarsi nei campi profughi. Le condizioni di vita degli sfollati sono tra le tematiche più trattate dalla radio, che conta di 5 milioni di ascoltatori ogni giorno.
Le radio comunitarie
Radio Pacis è una radio comunitaria, che vive, cioè, dell’importante contributo della sua comunità di riferimento. La comunità non è solo il “target”, il soggetto a cui l’emittente finalizza i suoi programmi, ma è anche il principale interlocutore della radio: viene chiamata continuamente in causa, le viene chiesto di esprimersi, di prendere posizione, di adoperarsi per far fronte alle esigenze concrete della radio stessa. Non solo economiche, ma anche pratiche: raccogliere informazioni, dedicare parte del proprio tempo libero alla produzione, e alla manutenzione della sede, per permettere alla radio un’attività costante. La radio diventa parte integrante della comunità, che ha in questo modo la possibilità di esprimersi liberamente, con idee, proposte ed opinioni, ma anche valorizzando le tradizioni o la produzione artistica locale, come il canto, la musica o con la poesia. Senza che se ne accorga, la comunità si “coscientizza”: i suoi membri prendono consapevolezza dei propri diritti e doveri in quanto cittadini. Le emittenti di questo tipo sono sistematicamente ostacolate dai governi dittatoriali, perché anche quando non affrontano direttamente temi di politica o di attualità, permettono una pericolosa libertà di espressione.
Fonte: Nigrizia
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