La copertina del volume pubblicato dalla ERI
L'annuncio di identificazione di Radio Sardegna.
ll XX secolo è stato anche il secolo della radio. Dai primi
esperimenti marconiani ai sistemi di trasmissione digitali il suo sviluppo è
stato inarrestabile e ha caratterizzato la vita di tutti i giorni di milioni di
persone comuni, ha cambiato il modo di viaggiare, comunicare e lavorare. Nei
periodi bui la radio è stata la cassa di risonanza dei regimi dittatoriali e
allo stesso tempo la voce clandestina di chi a questi regimi si opponeva.
Infine la radio ha annunciato cambiamenti epocali e ha dato voce alle speranze
di libertà e di progresso quando questi regimi sono crollati. Ricorrendo il 70°
anniversario del tragico 8 settembre 1943 la memoria è ritornata anche agli
aventi radiofonici di quel periodo con la penisola divisa tra le forze di
occupazione naziste a supporto della Repubblica di Salò e l’Italia Centro
meridionale riconquistata dalle forze alleate. Dal Sud Italia iniziò a
trasmettere Radio Bari che svolse una importante funzione di propaganda,
informazione libera ma ancora in parte
sotto l’influenza di casa Savoia e di
connessione con le forze partigiane che operavano nel nord della penisola.
Radio Bari, giustamente, è diventata un simbolo di quel periodo, anche se le
trasmissioni non durarono che pochi mesi. Con il fronte che si spostava verso
nord le trasmissioni “libere” furono irradiate prima da Napoli e poi da Roma.
Tuttavia se si va scavare bene tra gli avvenimenti di quel periodo e volendo
assegnare una primogenitura alla radio dell’Italia libera questa va assegnata a
Radio Sardegna che iniziò a trasmettere prima con mezzi di fortuna e poi con
apparecchiature più potenti subito dopo l’8 settembre 1943. Le vicende di
questa radio sono narrate in un libro con allegato DVD pubblicato dalla ERI con
la collaborazione della sede regionale della Sardegna. Il libro si intitola
“Radio Brada, 8 settembre 1943: dalla Sardegna la prima voce dell’Italia
libera”. Si tratta di un bel volume rilegato con numerosi articoli e
testimonianze sull’ attività di Radio Sardegna e il DVD contiene documenti
sonori e interviste video ai protagonisti di questa straordinaria esperienza.
Il volume è ormai fuori catalogo ma alcune copie vengono ancora vendute dalla
libreria “Licosa” (Gruppo Sansoni) di Firenze. Il costo dell’opera è di 30 euro
più spese di spedizione, “Qui è Radio Sardegna,voce dell’Italia libera al
servizio del re” questo fu il primo annuncio dell’emittente che per le sue
trasmissioni utilizzava una radio militare e come studio aveva a disposizione
una grotta nella località di Bortigali. La sua funzione principale era quella
di dare e ricevere informazioni sui militari provenienti alla penisola di
stanza in Sardegna e viceversa. Dalla grotta di Bortigali gli studi furono
trasferiti a Cagliari e la radio ampliò le sue funzioni inserendo notiziari,
commenti e anche intrattenimento. Le strutture propagandistiche degli alleati
fornivano copiose quantità di dischi con le incisioni dei grani del jazz e
dello swing e dell’esule Arturo Toscanini che negli Stati Uniti era diventato
una superstar. Qualche tempo dopo cambiò anche l’annuncio: “Qui è Radio
sardegna che vi parla dall’ Italia libera”. Era il segno che per l’Italia stava
iniziando una nuova stagione. Formalmente la radio era sotto il controllo degli
alleati e a dirigerla fu chiamato Guido d’Agostino un italo americano che non
faceva parte dell’esercito anche se tutti lo chiamavano “Il maggiore”.
D’Agostino era uno scrittore e un intellettuale e cooptò nella radio un gruppo
di giovani con diverse esperienze e curriculum di studi che trasformarono
l’emittente militare in un laboratorio di libera informazione come non se erano
mai visti fino ad allora in Italia. Tra questi ragazzi c’era un giovane
studente di filosofia, Jader Jacobelli, sottufficiale della’aeronautica
militare, divenuto poi famoso in televisione per la conduzione delle tribune
politiche dagli anni ’60 in poi. Fu lui a dare il nomignolo di “Radio Brada” all’emittente
proprio per sottolineare la libertà di espressione che vi regnava. Un altro
collaboratore poi divenuto famoso per i suoi scritti e i suoi editoriali
televisivi fu Giuseppe Fiori, mentre uno dei musicisti dell’orchestra che nel
frattempo si era formata era Fred Buscaglione icona dello swing all’ italiana
negli anni 50 e fino alla sua tragica morte nel 1960. Il 7 maggio 1945 Radio Sardegna fu la prima
emittente europea a dare l’annuncio della fine della seconda guerra mondiale e
della firma dell’armistizio tra gli alleati e la Germania nazista. Questo
episodio è ricordato in una intervista del Presidente Francesco Cossiga
contenuta nel DVD allegato al libro. Cossiga che era anche un appassionato di
radio ed egli stesso radioamatore, ricorda così l’avvenimento: “Ero
sintonizzato su Radio Sardegna per sentire musica à la page: Gleen Miller e Artie
Shaw ma anche l’orchestra di Radio Sardegna, con Giulio Libano. Ad un certo
punto il programma si interrompe e una voce concitata annuncia: “le forze
armate tedesche si sono arrese agli anglo americani… la guerra è finita”. Solo
20 minuti dopo ho sentito la stessa notizia su Radio Londra”. Un vero e proprio
scoop da parte di questa piccola emittente che ha recentemente trovato conferma
nella nastroteca della RAI a Roma. Dopo la fine della guerra Radio Sardegna
cessò di essere una radio militare e divenne a tutti gli effetti una
emittente“broadcast” confluendo successivamente nella struttura radiofonica
della RAI sia pure con forti connotati di autonomia produttiva. Anche questa
fase è raccontata nel libro che insieme al DVD tramanda una esperienza di
comunicazione tra le più belle e vitali realizzate in Italia.
La clip audio è tratta dal DVD allegato al libro.
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