Nel 1972, a jorge Diaz, di professione cronista sportivo, autista di camion, proprietario di un peschereccio, minatore e cantante di tango, venne l’idea di aprire un’emittente radio diversa da quelle che con le loro onde arrivavano fino al sud del mondo.
Doveva essere un’emittente al servizio di quelle persone che, soprattutto nei lunghi inverni senza strade, senza telefono, senza servizio postale, restavano isolate.
Con i suoi risparmi e con quelli di un paio di amici comprò delle attrezzature di seconda mano, le installò, ottenne una concessione per la frequenza, e iniziò a trasmettere sulle bande delle onde lunghe.
“Qui Patagonia”, un programma di servizio pubblico della durata di due ore, si trasformò rapidamente nella trasmissione più popolare.
Venivano mandati in onda annunci utili come i seguenti:
“Si avvisa la famiglia Moràn di Lago Cochrane che don Evaristo è per strada. Arriverà all’incrocio di Los Chimangos verso mercoledì.
Aspettatelo con cavalli freschi perché è stracarico, e ha con se anche degli amici”.
“La famiglia Braun di Lago Elizalde invita tutti gli abitanti della zona e chi ascolta questo programma a una festa per il matrimonio del figlio maggiore Octavio Braun, con la signorina Faumelinda Brautigam. Si terranno tornei di truco e di taba, verranno domati dei puledri, e si mangerà agnello, maiale e manzo alla brace.
Ci saranno anche pomeriggi di poesia a cura di Santos De La Roca, il payador di Rio Gallegos. Si prega di portare le tende per il pernottamento. La festa durerà una settimana”.
Nel 1976, già al potere la dittatura militare, iniziarono ad arrivare in Patagonia i condannati al confino.
La corrispondenza che queste persone ricevevano o inviavano alle loro famiglie nel nord del Cile pessava prima attraverso la censura militare, e tale censura consisteva semplicemente nel distruggere le lettere.
Allora Radio Ventisquero, La Voce della Patagonia, iniziò a trasmettere in onda corta, e i condannati al confino non solo poterono comunicare con i loro familiari, ma iniziarono a trasmettere un programma di analisi politica.
Nel giro di qualche mese Radio Ventisquero si ascoltava fino ad Arica, al confine con il Perù, a quasi quattromila chilometri di distanza.
La risposta dei militari non tardò ad arrivare.
Una notte, durante il coprifuoco, “Mani anonime” fecero saltare con la dinamite il traliccio dell’antenna.
Nemmeno la risposta dei patagoni tardò: Jorge Diaz avrebbe ricevuto i tronchi di eucalipto più lunghi e flessibili per ricostruire l’antenna tutte le volte che fosse stato necessario.
E continuò a trasmettere. E continua. E continuerà.
Luis Sepulveda (Da “Patagonia Express”)
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