Il Friuli e la Venezia Giulia, unite dal punto di vista amministrativo nella omonima entità regionale a statuto speciale, oltre che terre del nostro estremo confine orientale sono un crogiolo di etnie e realtà linguistiche diverse che nel corso dei secoli, attraversando anche fasi di alta drammaticità, si sono sedimentate in questi territori rendendoli unici. Al di la e al di qua del confine persone, etnie e idiomi si accavallano e si mischiano formando quelle enclaves che poi, in base a confini nazionali più o meno consolidati, diventano "minoranze linguistiche" generalmente salvaguardate da appositi dispositivi giuridici emanati dagli Stati di riferimento. La fruizione dei mass media nella lingua madre, con particolare riferimento a radio e TV, è fondamentale per mantenere la propria lingua e la propria cultura in una situazione di "minoranza" e gli organi di informazione pubblica rispondono a questa esigenza producendo e diffondendo specifiche trasmissioni in ambito locale. Dal 1945 in poi, sia pure tra alterne vicende, la RAI opera da Trieste con la stazione TRST A che opera in FM, in DAB e sull'onda media di 981 KHz con 10 KW di potenza erogati dal trasmettitore di Monte Radio. Considerata la potenza utilizzata è ovvio che si tratta di una trasmissione locale destinata ai residenti di madrelingua slovena del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia e raramente ascoltabile nel mio QTH dove solitamente si ascoltano Cesky Impuls e il secondo programma della radio nazionale algerina. Nel pomeriggio di venerdì 22 febbraio alle 15.10 UTC si ascoltava invece TRST A con ottimo segnale per tutta l'ora successiva, ovvero fino a quando non ha ripreso il sopravvento la stazione della Repubblica Ceca.
Questa la registrazione con l'identificazione della stazione.