Una immagine del Kon Tiki.
Già molti anni fa ho iniziato a documentarmi sulla vita avventurosa dell'esploratore Thor Heyerdahl, dopo aver ricevuto in regalo l'autobiografia di Heyerdahl, dedicata al soggiorno che il medesimo effettuò in compagnia della moglie nell'isola di Fatu-.Hiva alla fine degli anni '30 del secolo scorso. Poi presso una libreria collocata a mezza strada fra giornali, libri d'occasione e reperti ho trovato il testo pubblicato a Bologna dall'Editore Giunti-Martello nel 1978 di THOR HEYERDAHL, sottotitolo "4000 miglia su una zattera attraverso il Pacifico", dedicato alla traversata compiuta con la zattera di balsa costruita nel 1947 nel porto militare di Callao in Perù insieme a cinque compagni, coi quali poi compì il percorso fino all'atollo di Rauroia nell'arcipelago di Tuamotu in Polinesia dopo aver navigato a vela per oltre quattromilatrecento miglia nautiche. Dopo quella prima lettura compiuta in brevissimo tempo ho cominciato a raccogliere articoli sull'argomento, a cercare altri libri in biblioteche, nelle librerie e nei mercatini, anche se ostacolato dal fatto di non aver studiato l'inglese, lingua nella quale si trovavano molti documenti ed approfondimenti. Poi finalmente il viaggio nel 2000 alla volta della Scandinavia, avendo come meta intermedia il percorso attraverso la Norvegia dai fiordi alla penisola di Bydow, ove potevo alimentare la mia passione per il mare e per la navigazione a vela, visitando lungo l'itinerario percorso lentamente una miriade di musei navali, tanti come avevo sempr sognato, potendo fotografare e disegnare scene di mare, marine con cieli multicolori fino alle 23 della sera ed imbarcazioni inconsuete nel nostro Mediterraneo, riportando in Patria una documentazione cospicua sui Vichinghi, sulla Lega Anseatica, sulle esplorazioni polari di Amundsen e Nansen e qualcosina sul museo Kon-Tiki, ove allora era ancora presente Knut Haugland, uno dei due radiooperatori imbarcati nella spedizione transoceanica, ultimo superstite dell'equipaggio (fonte Daily Telegraph). Poi l'anno scorso mi venne l'ispirazione di celebrare con un evento radiofonico il centenario della nascita di Thor Heyerdahl e ricominciai la lettura del veccchio libro del 1978, corredato d'una cinquantina di foto, con l'altro testo, che mi ha procurato la libreria Clypper in una nuova traduzione della Casa Editrice Biblioteca del Vascello, la quale è più precisa nel linguaggio tecnico, ma completamente scevra di documentazione iconografica: tutto questo nel tentativo di rintracciare i radioamatori, che erano entrati in contatto con i due radiotelegrafisti imbarcati, durante la traversata, perché l'idea che accarezzavo era quella di cercare altri OM nelle nazioni toccate dal Kon-Tiki durante la fabbricazione della zattera di balsa, che ebbe il nominativo come imbarcazione LI2B dalla Norvegia, cercare OM della nazionalità dei componenti l'equipaggio, nonché i corrispondenti che avevano allacciato un contatto radiotelegrafico con Torstein Raaby o un collegamento con Knut Haugland: 1) Harold Kempel nella città di Los Angeles = non ho trovato riferimenti nell'archivio USA dei radioamatori ; 2) Frank Cuevas = N2PTH (L) della città di Elkins nel NH - USA e 3) Christian Amundsen di Oslo = LA7Y = N - 0389 OSLO 3 = il 2 agosto 1947 alle ore 7,00 UTC - il famoso collegamento sulla distanza di oltre diecimila miglia - in cui Thor Heyerdahl chiede a Knut Haugland di trasmettere gli auguri per il 75° compleanno del Re Haakon di Norvegia, che li festeggia il successivo 3 agosto. Ho coinvolto in questa avventura, tutt'ora in corso, pur essendo l'attività in radio momentaneamente terminata, l'amico Giulio Paris, IZ0FVD, perché indubbiamente senza il suo sprone in qualche momento avrei vacillato davanti alle difficoltà; ora, infatti, bisogna riavviare i rapporti epistolari - in INGLESE - con la Norvegia e la Svezia e gli USA, ove risiedono gli OM, che entrarono in contatto col Kon-Tiki nel 1947.
Articolo di Alessandro Golfi IZ0JSD
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