La sala di regia di Radio Rijeka
Avevo deciso di passare una vacanza senza pc, fin troppo usato per lavoro e per diletto e dal radioascolto, passione di una vita, che come tutte le passioni ha bisogno di qualche stacco per poter essere meglio apprezzata. Quindi eccomi in viaggio per la penisola istriana, senza radio e senza tablet e tenendomi a rigorosa distanza dai punti internet. Ma si sa, se tu cerchi di fuggire dalle tue passioni, queste non lasciano fuggire te. La mattina di ferragosto, dopo un viaggio fatto in gran parte sotto ripetuti scrosci di pioggia, arriviamo a Rijeka/Fiume, città dai mille volti, crocevia storico, geopolitico ed economico importante, teatro di avvenimenti drammatici, impressi soprattutto nella memoria di chi quei luoghi ha dovuto lasciare perché si è trovato dalla "parte sbagliata" della storia. La Rijeka/Fiume attuale rimanda ben poco di questi avvenimenti, dopo tanti anni anche le ferite della storia tendono inevitabilmente a sparire, ma le tracce del passato non mancano e nemmeno chi tenta di mantenere la propria identità culturale, sia pure nell'ambito dei nuovi scenari geopolitici che hanno investito queste regioni. In città esistono istituzioni e associazioni che tutelano e promuovono lingua e cultura italiana, che, nonostante tutto, travalicano i confini etnici imposti dalla storia. Rijeka/Fiume è comunque una città multietnica: accanto alla maggioranza della popolazione che all’80% si riconosce come croata, coesistono serbi, sloveni e bosniaci, mentre gli italiani costituiscono attualmente il 2% della popolazione, ovvero quel che rimane dopo l’esilio degli anni 50 e dell’assimilazione. Dal punto di vista meramente amministrativo la città non fa parte dell’Istria e diversamente da altri luoghi della penisola qui il bilinguismo non è praticato, come si evince anche dai cartelli stradali, tutti rigorosamente in croato. Per fortuna l'arrivo sul Quarnero coincide con un sole di dignitosa luminosità che si riflette sulle acque del golfo e cosi spariscono anche i timori di una escursione "bagnata". La strada che percorriamo corre parallela al grande porto cittadino, mentre sulla sinistra l'occhio va su orrendi palazzoni degli anni 60-70 piuttosto mal messi e butterati di antenne paraboliche. La Fiume storica è un'altra cosa: alcuni palazzi "liberty" costruiti dalla borghesia commerciale nell'altro secolo rimandano allo stile "mercantile" triestino, le chiese, non solo cattoliche, testimoniano invece di una diversità etnica e culturale comunque presente, in strada manifesti e locandine invitano a concerti ed eventi culturali. La città, dopo una profonda crisi nei decenni passati, sembra riprendersi grazie soprattutto al turismo. Dopo le chiese, i palazzi e il porto non può mancare il più disimpegnato struscio sul "Korzo", l’ampia strada interna, parallela alla grande arteria che serve il porto. E' qui che si concentra la vita turistica della città. La larga arteria, isola pedonale, si snoda tra edifici vecchi e nuovi ed è letteralmente invasa da bar, ristoranti, esercizi commerciali, banche e.... Radio Rijeka ! Eh si, la radio locale che fa capo alla radiotelevisione Croata HRT e che ha anche un servizio in lingua italiana dedicato a quel 2% della popolazione fiumana che ancora si riconosce come italofona. Per diversi anni il notiziario in lingua italiana prodotto da Radio Fiume è stato ritrasmesso anche in onda media e in onda corta dalla Voce della Croazia, il servizio per l'estero della HRT. Dopo la disattivazione delle onde medie e corte da parte dello stato croato il notiziario ha ripreso la sua connotazione locale. L’attuale frequenza di esercizio è quella dei 104.7 MHz in modulazione di frequenza. Anche volendo è impossibile non notare l'elegante facciata della palazzina occupata dall'emittente: quattro imponenti colonne in stile neoclassico sorreggono un balcone con quattro bandiere: quelle di Fiume, Croazia, Italia e Unione Europea, mentre sul frontalino in marmo del balcone spicca una grande scritta "Radio Rijeka". Ok, si era deciso, niente radio, ma già che ci siamo.... mi rassegno al destino, penso che è il giorno di ferragosto e probabilmente non ci sarà molta gente la dentro, ma proviamo a chiedere se si può fare almeno una vista lampo. L'usciere/centralinista dice di non parlare italiano e così gli spiego in inglese che sono un ascoltatore di Radio Rijeka e gli chiedo se è possibile visitare gli studi. L'addetto chiama qualcuno al telefono e mi viene passata la cornetta: "sono Andrea Marsanich" mi dice la voce dall'altra parte. Marsanich è un nome che mi è noto, si tratta infatti del capo redattore del servizio in lingua italiana della radio più volte ascoltato al tempo delle onde medie e corte. Mi presento e gli spiego brevemente perché siamo lì. Ci prega di aspettare qualche minuto, oggi, giorno festivo, è l’unico dei tre componenti della redazione italiana ad essere in servizio. Ci viene incontro sorridente per le scale scusandosi di non poterci dedicare più tempo e saliamo con lui negli studi dell’emittente. Nella sala di regia ci sono altri due componenti dello staff di lingua croata, cordiali saluti anche con loro, fotografie di rito, scambi di opinioni. “da quale parte d’Italia venite ?” ci chiede Marsanich, “Anagni” rispondo “vicino Roma” aggiungo per dare un riferimento geografico approssimativo, “hai presente la città di Batman ?” concludo. Marsanich sorride “certo che ce l’ho presente” e in effetti dubito esista una qualsivoglia comunità italofona sparsa per il mondo che non conosca la nostra città per questo motivo, temo che per parecchio tempo dovremo farcene una ragione. Spiego brevemente che Anagni ha anche un altro paio di millenni di storia prima di Batman, poi passiamo ad argomenti comuni come il lavoro in una radio, iniziato più o meno nello stesso periodo (76-78), le difficoltà causate dalla carenza di personale, visto che con sole tre persone a volte è difficile garantire la copertura giornaliera dei notiziari in lingua italiana. Le trasmissioni nella nostra lingua sono iniziate nel settembre 1945 e sono proseguite con alterne vicende legate alla situazione politica fino ai giorni nostri. Altre fotografie di rito, questa volta sul balcone che abbiamo visto dalla strada. Le bandiere italiana e croata sono dietro di noi, davvero una bella cornice per questo incontro inaspettato. Passiamo nella redazione vera e propria, un normale ufficio con scrivanie e pc, è qui che vengono redatti i notiziari in lingua italiana, accanto alla porta vediamo appeso un gagliardetto del Milan. Apprendo così che a Rijeka esiste un Milan Club e che lo stesso Andrea Marsanich ne è il presidente e che spesso, durante il campionato, il sodalizio organizza trasferte allo stadio “Meazza” per seguire le partite dei rossoneri, un modo anche questo per rimanere ancorati alle proprie radici. Ma il lavoro incombe ed è arrivato il momento dei saluti e nel giro di qualche istante ci ritroviamo sul “Korzo”. Qualche metro più in la i tavoli in strada del Caffè “Garibaldi” ci attendono ospitali, all’ombra di enormi ombrelloni, che ci difendono dai raggi di un sole finalmente degno del giorno di ferragosto.
La sede della redazione italiana.
Il palazzo xhe ospita Radio Rijeka. (Fotografie a cura di A. Rivetta)
Il logo dell'emittente.
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