inviato a pesaro
A Pesaro c’è una caserma dell’esercito, che a entrarci si resta
sbalorditi. Portone blindato, veicoli mimetizzati, corpo di guardia con
le mitragliatrici. Ma poi nel piazzale si sente musica rock per tutto il
giorno, con mixaggio professionale. Entri in una palazzina, e trovi una
tipografia. Giri l’angolo, e dietro una serie di porte sempre chiuse,
c’è una redazione dove si disegnano fumetti: prima gli schizzi a mano,
poi con un software apposito. E ancora: studi televisivi e radiofonici.
Oppure l’area di analisti del web.
Apparecchiature vintage dell'Esercito Italiano |
Benvenuti al 28° Reggimento Pavia, specializzato in «comunicazioni
operative». Nella società della comunicazione, infatti, dove un video su
Facebook può fare più danni di una cannonata, e dove la guerra di
propaganda è violenta quanto quella reale, anche le forze armate si sono
adeguate e sono pronte a combattere la guerra delle parole oltre quella
tradizionale delle armi. Comunicazioni operative: fuori di gergo
militare, significa che questi militari utilizzano ogni tipo di
strumento - radio, tv, Internet, giornali, opuscoli, volantini, perfino
fumetti - per «acquisire, accrescere o consolidare il consenso» tra le
popolazioni nei territori lontani dove i nostri reparti conducono le
loro missioni.
Afghanistan. Lo studio di Radio Sadi e Azadi West. |
Siccome sono innanzitutto soldati, tutte le loro apparecchiature sono
montabili su una jeep e trasportabili in capo al mondo, in missioni
dove impugneranno un fucile, ma è più importante che sappiano tradurre
nella lingua e cultura locale un concetto e poi analizzare l’effetto che
fa. Sono perciò pronti ad installare dal nulla una emittente radio;
redigere stampare e diffondere piccole pubblicazioni in lingua locale
(con maniacale attenzione alle sensibilità e fedi religiose onde evitare
messaggi sbagliati); seguire sul web i commenti degli utenti e
individuare una corrente ostile da rintuzzare. Inseriti nel contingente
italiano di Unifil, i Caschi Blu che presidiano la zona di confine del
Libano verso Israele, di recente hanno condotto una campagna di
sensibilizzazione contro le mine improvvisate. Un fumetto di una decina
di pagine, pensato specificamente per gli adolescenti libanesi.
«Il nostro scopo - spiega il comandante del Reggimento, colonnello
Luca Felicissimo - è favorire la corretta comprensione della missione da
parte delle popolazioni, creando un “canale comunicativo” trasparente.
Ovviamente ci avvaliamo di metodologie e tecniche della comunicazione
persuasiva». Sono soldati «sui generis», insomma. Tra loro, un reparto
deve garantire la conduzione radiofonica. Ecco perché l’emittente
trasmette di continuo, anche in questi giorni, sul piazzale della
caserma. Non per intrattenimento, ma per addestramento.
«La radio in certi contesti continua ad essere un media
particolarmente ficcante», dice ancora Felicissimo, che si trova a fare
da comandante di una caserma e da producer multimediale. In certe terre
molto arretrate, peraltro, hanno riscoperto il valore delle vignette. Se
la parola è ridotta al minimo, capiscono anche gli analfabeti. Così,
nel reparto disegnatori, dove si sta preparando un nuovo opuscolo, ogni
scelta del prossimo fumetto viene soppesata, dallo storyboard alla
grafica, i colori, le facce, i gesti, gli abiti, perchè l’obiettivo è
essere convincenti, non cestinati. E poi, di contro, c’è il web.
Le antenne di radio West |
Come in tante altre cose militari, le direttive
generali vengono dall’Alleanza atlantica. Ma in questo campo gli
italiani sono all’avanguardia. Non sarà solo merito delle «comunicazioni
operative», ma è un fatto che i contingenti italiani sono molto
apprezzati dovunque operino. E gli alleati se ne sono accorti. Così gli
americani - che investono molto su questo tipo di comunicazioni - hanno
deciso di inviare un loro ufficiale di collegamento a Pesaro; e un
italiano del 28° Reggimento risiede stabilmente al comando di Tampa, in
Florida, dove si pianificano le missioni statunitensi. Indubbio
riconoscimento di questa eccellenza italiana con le stellette.
link all'articolo originale: http://www.lastampa.it/2017/10/01/italia/cronache/tra-i-soldati-diventati-fumettisti-e-dj-pronti-alla-guerra-di-propaganda-GnBeckMejuUv2BP4lrIoZP/pagina.html
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