Il mondo musicale e quello della radio sono legati in un connubio indissolubile. L'avvento della radio ha determinato una diffusione planetaria della produzione musicale e il mondo della musica ha spesso ricambiato dedicando alla radio un gran numero di suggestive ballate. "Radio Gaga" dei Queen è inarrivabile, quasi su un altro pianeta, ma in tanti altri si sono cimentati sull'argomento, da Nicolette Larson a Bruce Springsteen e saltando a piè pari in Italia ricordiamo il nostro Eugenio Finardi con "La Radio" brano che più di tutti ha salutato l'avvento della radiofonia libera nella nostra penisola. Argomento vasto che ci ripromettiamo di affrontare in maniera più organica, mentre oggi ci vogliamo concentrare su un brano, con relativo video, dei Rammstein, provocatorio gruppo rock tedesco sempre in navigazione turbolenta tra genio e follia. "Radio" è stato pubblicato giusto un anno fa ed è diventato un successo planetario di cospicue dimensioni grazie a un sound aggressivo che accompagna un testo nel quale molti appassionati di radio si riconoscono.Questa la traduzione in italiano:
Non ci era concesso appartenere,
vedere, parlare né ascoltare.
Ma ogni notte, per un’ora o due
evado da questo mondo.
Ogni notte serena
poggio l’orecchio sul ricevitore.
vedere, parlare né ascoltare.
Ma ogni notte, per un’ora o due
evado da questo mondo.
Ogni notte serena
poggio l’orecchio sul ricevitore.
Radio, mia radio.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Non ci era concesso appartenere,
vedere, parlare né disturbare.
Ogni forma di canzone era proibita,
le note straniere erano pericolose.
Ma ogni notte serena
poggio l’orecchio sul ricevitore.
vedere, parlare né disturbare.
Ogni forma di canzone era proibita,
le note straniere erano pericolose.
Ma ogni notte serena
poggio l’orecchio sul ricevitore.
Radio, mia radio.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Ogni notte, di nascosto,
salivo in sella alla musica.
Metto orecchie alle ali,
canto dolcemente tra le mani.
Ogni notte, e non solo, volo via
con la musica,
fluttuo tra stanze luminose
senza confini né recinzioni.
salivo in sella alla musica.
Metto orecchie alle ali,
canto dolcemente tra le mani.
Ogni notte, e non solo, volo via
con la musica,
fluttuo tra stanze luminose
senza confini né recinzioni.
Radio, Radio.
Radio, mia radio.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Mi lascio risucchiare dall’etere,
le mie orecchie diventano occhi.
Radio, mia radio,
ascolto ciò che non vedo,
silenziosamente girovago in segreto.
Le onde corte vengono espressamente citate e chiunque può riconoscersi nel gesto compiuto migliaia di volte di ascoltare nella notte una emittente lontana. Ora pensate a quelli che erano costretti (e in molte realtà lo sono ancora), a farlo in segreto e correndo seri pericoli perchè nel proprio paese non esisteva libertà di espressione. La radio è spesso vista come metafora di libertà e anche i Rammstein, sia pure in modo provocatorio, non fanno eccezione. Il video gioca su vari livelli di lettura, quello politico in prima battuta a con irriverenti siparietti con espliciti riferimenti sessuali. I Rammstein sono fatti cosi, non a caso ogni loro lavoro è accompagnato da roventi polemiche sia da destra che da sinistra, a seconda dell'argomento trattato. Per una recensione tecnica del video vi rimandiamo a un testo tratto da QUESTO SITO TECNICO .
Radio dei Rammstein è accompagnata da un video diretto da Jörn Heitmann, interamente in bianco e nero, che mostra la band in tenuta quasi grottesca con Till Lindemann nei panni di un cabarettista ambiguo. L’ambientazione unisce ricostruzioni di costumi e oggetti di inizio secolo, ma anche riferimenti alle proteste femministe e al ruolo dei mass media nel corso della storia. La cornice è doppia: i Rammstein suonano all’interno del palazzo di “Radio Berlin” e la loro musica viene trasmessa su tutti gli apparecchi. L’effetto sul popolo è quello di far impazzire le donne, fino a far diventare la radio un vero e proprio oggetto di piacere sessuale. La seconda cornice si individua in un gruppo di militari che marcia per Berlino per raggiungere “Radio Berlin” e porre fine al delirio di massa. Quando le divise raggiungono la band, però, non riescono a interromperne la diffusione in quanto tutti i membri dei Rammstein sono ologrammi.
SOURCE: https://www.optimagazine.com/2019/04/26/video-testo-e-traduzione-di-radio-dei-rammstein-un-attacco-alla-censura-che-risveglia-le-paure-piu-remote/1445587
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